
Oggi parliamo dei piatti tipici di Muro Lucano e cominciamo ringraziando la Pro loco Murese per la gentile collaborazione nell’inviarci ricette e storia di muro lucano.
Vediamo nel dettaglio le ricette:
Castrato di agnello al forno con patate:
Ingredienti:
- Castrato di agnello (le parti più nobili) gr. 400;
- Patate di montagna di Muro Lucano g.r 600;
- Pepe q.b.
- Sale q.b.
- Formaggio pecorino grattugiato gr. 30;
- Olio extravergine di oliva gr. 70;
Procedimento.
Tagliare a pezzi la carne del castrato (cosce, spalla lombatina) e condire con il sale, il pepe e lasciare insaporire. Nel frattempo sbucciare le patate e tagliarle a spicchi una volta lavate. Anche queste vanno condite come la carne. Amalgamare il tutto, versare in teglie (ruot) da forno (con sopra una spolverata di formaggio pecorino) ed infornare per 1 ora – 1h1/2.
Patate e fagioli:
Ingredienti:
- Fagioli secchi della montagna di Muro Lucano gr. 300
- Patate di montagna di Muro Lucano kg. 1
- Peperoncino gr. 15
- Origano gr. 10
- Olio extravergine di oliva q.b.
Procedimento:
Lessare i fagioli, possibilmente in una pignatta, contemporaneamente lessare le patate, fatte a tocchetti. Soffriggere in una padella uno spicchio d’aglio con poco olio e con il lardo tagliato a piccoli dadini, una volta rosolato, amalgamare il tutto, aggiungendo l’origano e servire ben caldo.
Tiella al forno di baccalà e patate:
Ingredienti:
- Baccalà già spugnato kg. 1
- Patate di montagna di Muro Lucano kg. 1
- Formaggio q.b.
- Olio extra vergine di oliva gr. 70
- Aglio gr. 10
Fare sul fondo di una casseruola un letto di patate tagliate a spicchi e adagiare il baccalà ammollato. Coprire con un altro strato di patate e distribuire su ogni strato gli odori ed il condimento. Aggiungere un po’ di acqua, coprire bene e cuocere lentamente.
“Solitamente questo piatto si effettuava nel forno “di Campagna” che consisteva in una teglia tonda con fondo abbastanza spesso da resistere al calore della brace e con un coperchio leggermente più grande ed anche spesso atto a contenere la brace che veniva messa proprio sopra il coperchio.”
Vediamo adesso di conoscere meglio la storia di Muro Lucano …
La storia di Muro Lucano trova le sue radici nell’antica Numistrum, un nucleo abitato dall’antico popolo dei Lucani e sviluppatosi, poi, in epoca romana, nei pressi di Raia San Basilio. Numistrum, oltre che essere un centro importante nell’antica Lucania, è passato agli annali della storia per essere stato teatro, nel 210 a.C., di una battaglia tra l’esercito romano agli ordini del console Marcello e l’esercito cartaginese di Annibale.
Dopo il periodo dell’impero romano, Numistrum vide un progressivo spopolamento dovuto ad ondate di incursioni dei Seraceni che portarono al suo abbandono. La popolazione ritenne opportuno stanziarsi in luoghi meglio difendibili ed in particolare sullo sperone roccioso dove oggi si trova il Rione Pianello, primo agglomerato dell’attuale Muro Lucano. Nel periodo medievale il territorio passò sotto la dominazione longobarda, epoca in cui fu edificata la parte più antica del castello.
Ai Longobardi succedettero i Normanni che, a partire dal 1050, elevarono la chiesa locale a sede di Diocesi. A questo periodo risale l’edificazione della Cattedrale di San Nicola. Sotto la dominazione normanna Muro Lucano divenne feudo del Principato di Salerno. Il castello, costruito dai Longobardi, acquisì particolare importanza e venne ulteriormente ampliato, proprio all’epoca di Federico II.
Fu, poi, sotto il dominio degli Angioini che Muro Lucano divenne sede estiva dei Sovrani di Napoli; questo periodo è segnato dall’assassinio della Regina Giovanna I d’Angiò per mano del nipote Carlo di Durazzo avvenuto in una delle stanze del Castello nel 1382, quando la Regina aveva 56 anni.
Dal 1530 Muro Lucano divenne feudo della famiglia Orsini e resterà tale fino al 1806. In questo lungo periodo la cittadina iniziò una fase di ascesa culturale, economica e demografica: vennero costruite numerose Chiese, nel 1583 si insediarono i frati Cappuccini (nell’omonimo Convento) e nel 1608 le Suore di Santa Chiara nel Convento Santa Maria del Carmine.
Nel 1565 venne istituito il Seminario vescovile, il primo sorto in Basilicata ed uno dei primi nel Meridione, presso cui studiarono, nel corso degli anni, illustri personaggi tra cui Pierfrancesco Orsini, che diventerà Papa Benedetto XIII. li Seminario raggiunse il suo apice nel 1778 quando il Vescovo De Luca fece allestire al suo interno una biblioteca con opere letterarie, filosofiche e storiche. Esso divenne richiamo per studiosi da ogni parte della Basilicata, della Campania, della Calabria e della Puglia, dando vita ad una classe clericale molto colta e progressista.
Nel 1694 l’intero territorio fu colpito dal terremoto tristemente ricordato come quello che ha causato più danni e più vittime a Muro Lucano: oltre al crollo dell’ultimo piano del Castello che seppellì le abitazioni sottostanti, in tutta la cittadina due terzi delle abitazioni andarono distrutte e circa 600 persone persero la vita.
La rinascita di Muro Lucano viene simbolicamente sancita il 6 aprile 1726, giorno in cui nacque Gerardo Majella, che diventerà Santo e sarà invocato in tutto il mondo come protettore delle mamme e dei bambini, oltre che Patrono della Basilicata. Gerardo Majella nacque da Domenico e Benedetta Galella; predicò nei paesi circostanti, dove operò numerosi miracoli.
Nel 1754 fu acclamato “padre dei poveri” a Caposele (AV). Morì a Materdomini il 16 ottobre 1755 all’età di 29 anni, dove oggi sono conservate le sue spoglie. Fu canonizzato nel 1904 e divenne Patrono della città di Muro Lucano. Patrono della città di Muro Lucano.
Nel 1799, anno in cui, a seguito di una rivolta capeggiata da galantuomini e sacerdoti cui parteciparono anche docenti e alunni del Seminario, Muro Lucano venne proclamata municipalità repubblicana, atto che costò la vita a diversi concittadini: i loro nomi sono incisi su una lapide commemorativa posta in piazza San Marco nel 1890 e tuttora visibile. Nel 1821 e nel 1848, come il resto d’Italia, anche Muro Lucano fu interessata dai moti risorgimentali fino a giungere all’Unità d’Italia, quando la cittadina fu coinvolta nel fenomeno del Brigantaggio. Dal risentimento delle classi meno abbienti, che avevano subito l’usurpazione delle terre a favore della borghesia nacquero bande ribelli e contrarie al potere monarchico dei Savoia appena instaurato nel Meridione.
Il periodo che va dal 1912 al 1920 fu segnato dall’amministrazione capeggiata dal Sindaco Luigi Pistolese che si contraddistinse per la costruzione della diga (Lago Nitti), la centrale idroelettrica, il Ponte del Pianello (tra i primi ad arco in cemento armato costruiti in Europa), il serbatoio cittadino sulla Raia, sistemazione di vie e piazze. Tutte queste opere furono realizzate grazie all’intervento di Francesco Saverio Nitti meridionalista parlamentare e ministro, nonché deputato eletto nel collegio di Muro Lucano.
Al termine della Seconda Guerra mondiale le prime elezioni repubblicane a Muro videro la vittoria del blocco nazionale guidato da Petraccone e da altri ex fascisti.
La popolazione di Muro Lucano nel dopoguerra vide una repentina crescita fino ad arrivare al suo apice di circa 10.600 abitanti nel 1951. Da quel momento lo spopolamento e l’emigrazione, che hanno caratterizzato l’intera Lucania, non hanno risparmiato il paese che oggi conta circa 5.500 abitanti.
La Storia di Muro Lucano venne nuovamente segnata nel 1980 da un terribile terremoto. La ricostruzione delle abitazioni e la riparazione dei danni del sisma continuano ancora oggi.
Il paese

Muro Lucano sorge su uno sperone di roccia, scenografico prolungamento dell’Appennino Lucano, ad un’altitudine di circa 600 metri, nell’alto bacino del fiume Sele. Il borgo è annoverato tra i 100 paesi più belli d’Italia oltre che per la sua suggestiva conformazione che richiama le sembianze di un presepe nel quale le case sono arroccate una sull’altra, anche per la sua ricchezza storico-culturale. Il centro storico è coronato dall’imponente castello dove fu assassinata la Regina Giovanna I D’Angiò.
Questo è il Paese natio di San Gerardo Majella, del quale se ne custodiscono gelosamente i luoghi legati alla nascita e alla vita del Santo Patrono.

Muro Lucano è la terra dove ogni pietra testimonia secoli di storie passate ripercorribili attraverso vari reperti archeologici (in parte conservati presso il Museo Archeologico Nazionale), le opere architettoniche (tra cui spiccano il Convento dei Cappuccini, il Ponte del Pianello, la diga del dismesso Lago Nitti) le bellezze paesaggistiche rappresentate dalle ampie distese verdeggianti e boschive che celano grotte calcaree dette “Vucculi”.
Crediti …
Un grosso grazie da parte nostra alla Pro loco Murese per averci inviato tutto il materiale presente in questo articolo, se volete sempre restare aggiornati sulle loro iniziative vi invitiamo a seguire le loro pagine social:
- La pubblicazione dei piatti è della Pro Loco Murese;
- I piatti delle ricette che abbiamo pubblicato sono stati preparati dalla Sig.ra Annika Setaro;
- Il lavoro di ricerca riguardante le ricette è a cura dei Sigg. Pietro Mangone e Pasqualino Carlucci;
- Le foto e la realizzazione della pubblicazione sono del Sig. Salvatore Oliveto.