Funghi Porcini

PorciniFunghi Porcini.

I funghi porcini sono di gran lunga la varietà di più ricercata e non solo in Italia ma in tutto il mondo, si fanno apprezzare per il sapore particolarmente intenso, accompagnato da un profumo penetrante ed inconfondibile. A differenza della stragrande maggioranza degli altri funghi, i porcini, possono essere consumati anche crudi, magari accompagnati da un  filo d’olio d’oliva.

I porcini sono ottimi anche da seccare o da mettere in vasetti sottolio per essere conservati e consumati in quei mesi dove è impossibile trovarli. Il nome scientifico del porcino è Boletus edulis,  fungo di tipo “edule” appartenente alla famiglia delle “Boletaceae”; la caratteristica estetica che risalta di più nei funghi porcini è il suo cappello carnoso di forma circolare, con un diametro di 10-25 cm, ma che in alcuni casi può raggiungere dimensioni più importanti.

 

[nextpage title=”Come riconoscerli.”]Come riconoscerli.

Il colore del cappello dei funghi porcini parte da un castano scuro che comprende numerose sfumature, la parte sotto il cappello è di colore biancastro negli esemplari più giovani che col passare del tempo assume tonalità che tendono al verde. Il suo gambo si fa notare per la particolare robustezza, si ingrossa verso la base ed è di un colore biancastro con sfumature brune. La carne è bella soda, bianca con la caratteristica che anche dopo essere stata tagliata non cambia colore; sia l’odore che il sapore sono molto aromatici.

Come la maggior parte dei funghi commestibili, anche i porcini  sono utili al buon funzionamento del nostro sistema immunitario, fin dall’antichità sono considerati un autentico antibiotico naturale. Sono ricchi di svariati sali minerali quali il potassio, rame, selenio, fosforo; ma contengono anche proteine e vitamine, tra i tanti benefici che danno all’organismo sono da evidenziare il loro contrastare le malattie cardiovascolari, e gli accumuli di colesterolo nelle arterie.

[nextpage title=”Dove e quando trovarli.”]Dove è più facile trovare i porcini? Ovviamente nei boschi, in particolare quelli di latifoglie e conifere, ad altezze collinari (500 – 650 s.l.m.), generalmente ai piedi di faggi, querce e castagni; i periodi di maggiore diffusione sono la primavera e l’autunno, sopratutto dopo le prime piogge.

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