Ciceri e Tria di Martano (Le)

Ciceri e Tria di Martano (Le).

Piatto tipico della tradizione gastronomica Salentina dalle origini antichissime.
Questo piatto era usanza venisse consumato il giorno di San Giuseppe, in tale circostanza veniva preparata una grande quantità di questo piatto, i ciceri e tria  di Martano (LE) che appunto che veniva offerto ai poveri del paese.

Ciceri e tria è una pasta con i ceci e quindi questa ricetta consiste in una specie di tagliatella fatta in casa – per la ricetta della pasta fresca fatta in casa potete visitare questa pagina –  che viene in parte lessata ed in parte fritta, unita ad i ceci che invece vengono quasi stufati.

Vediamo prima di cominciare la preparazione se in casa abbiamo tutto l’occorrente: ovviamente la pasta, meglio se fresca, i ceci secchi, del brodo vegetale, peperoncino, sedano, carote, cipolle, aglio, sale, pepe e il fantastico olio del Salento.

Abbiamo tutto? perfetto, ecco di seguito le dosi e la modalità di preparazione di questo piatto tipico di Martano:

  • DifficoltàMedio
  • CostoBasso
  • Porzioni4 persone
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 320 gPasta fresca fatta in casa
  • 150 gCeci secchi
  • Brodo vegetale
  • Cipolle
  • Aglio
  • Peperoncino
  • Sedano
  • Carote
  • Sale
  • Pepe
  • Olio

Preparazione

  1. Dodici ore prima di iniziare mettere a bagno i ceci secchi in acqua salata, solo dopo 12 ore saranno pronti per essere cucinati. I ceci vengono cucinati in padella con cipolla, aglio, sedano e carota e peperoncino (chiaramente in base ai gusti personali) e si inizia la cottura aggiungendo del brodo vegetale di tanto in tanto.

    La pasta viene fatta secondo la tradizione: i prepara un impasto molto consistente (due terzi di farina 00, un terzo di farina di grano duro o farina d’orzo e acqua) che viene steso come una classica sfoglia ma, questa volta, viene tagliata in modo da ottenere tagliatelle larghe anche un paio di centimetri.

    Parte della pasta ottenuta viene cucinata normalmente in acqua bollente, una parte invece viene fritta in olio extravergine di oliva.

    Si unisce quindi la pasta lessata ai ceci e dopo aver mischiato si unisce la pasta fritta. Per ultimo, una spolverata di pepe e i Ciceri e Tria di Martano (Le) sono pronti.

Martano (LE)

Nel Salento centro orientale sorge Martano, il comune più popoloso (9.150 abitanti) della Grecia Salentina, l’isola etnico-linguistica in cui sopravvive un antica lingua di origine greca, il griko, testimone di un eredità culturale irripetibile pervenutaci dai coloni bizantini (Secc. IX-XIII).

A 22 km da Lecce, Martano è facilmente raggiunto dai turisti, dagli studiosi, dai sognatori; e a tutti piace rievocare il tempo antico mentre si compie il giro attorno alla medievale Terra, e all’interno, nei suoi vicoli, tra balconi balaustrati e portoni, altari traboccanti di puttini, e ghirlande e stemmi nobiliari in bella vista, i secoli dell’età barocca sorprendono il visitatore, trionfando non solo negli edifici sacri ma anche nell’architettura privata.

Il territorio di Martano registra una presenza antropica fin dalla protostoria, attestata oggi da due monumenti megalitici: La “Specchia dei Mori”, la più grande Specchia sopravvissuta in Puglia, e la “Colonna de Santu Totaru”, la più alta pietrafitta pugliese, con i suoi 4,70 metri.

Tra Martano e Zollino è situato il casale di Apigliano, un “unicum” tra gli insediamenti rurali medievali che risulta abbandonato già dalla metà del XVI° secolo.

Apigliano, la cui gente popolò poi anche Martano, è ora parco archeologico inserito in un itinerario turistico culturale Italiano-Svevo-Angioino, e richiama alla memoria il passato bizantino di questi luoghi.

Territorio attraversato da antichi assi viari (la Traiana-Calabra) e l’asse Galatina-Gallipoli), fù borgo fortificato già dalla metà del ‘400, dotato quindi di cortina muraria e fossato.

Martàna (in “griko”), si presentava di forma pressochè ovale, con il castello situato a nord-est, circondato da mura collegate a imponenti torri circolari. Delle otto torri se ne sono conservate due, la Torre Nivéra e la Torre dei Mazzoti.

Nei secoli che vanno dal XVI° al XVIII°, Martano mostra un notevole incremento demografico ed un potenziamento del patrimonio edilizio con la costruzione della nuova chiesa matrice dedicata alla Vergine Maria Assunta in Cielo, di due conventi, uno dei Domenicani, trasformato sin dal secolo scorso in Palazzo Municipale, e l’altro degli Alcantarini, attuale monastero cistercense di Santa Maria della Consolazione, e di numerosi palazzi, ancora oggi l’elemento architettonico significativo del ruolo predominante di Martano sui comuni limitrofi.

Nel tempo i rimaneggiamenti, anche di notevole entità, come la trasformazione del castello a palazzo baronale o le modificazioni radicali come l’abbattimento delle mura, delle torri e delle porte d’accesso alla Terra non hanno del tutto compromesso il fascino evocato dall’originario borgo da cui si diramano le strade più antiche come le vie Catumeréa, Zaca, Giudeca, Santa Lucia, Stefano Sergio, Costantino.

E qui perdura un’edilizia “minore” rappresentata dalle tipiche “case a corte”, anche queste riflesso del vivere al modo greco.

E poi in aperta campagna le distese di olivi secolari, anima del paesaggio agrario salentino dove anche le pietre raccontano la storia.

La pietra, da ostacolo al lavoro, si è trasformata per mezzo dell’uomo, in segnale (menhir, muretti a secco o “pariti”), riparo temporaneo (“furni”o “càlivaci”) o in forme più complesse di architettura (masserie, cappelle rurali, trappeti ipogei, “pozzelle”) che si sono amalgamate con i profili e i colori della natura.

Carla Calò

Fonte: cartoguida turistica di Martano.

Vi abbiamo fatto conoscere i Ciceri e Tria di Martano (Le), e anche la storia della splendida cittadina Salentina, tutto questo grazie alla preziosa collaborazione della Pro Loco di Martano, ed in particolare della Signora Giulia Bonatesta e della Presidente Carla Calò.

Ecco il profilo Instagram della Pro Loco di Martano;

Questa invece è la loro pagina Facebook;

Visitate entrambi i profili per essere sempre aggiornati sulle loro iniziative.

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